Storiche
Le fonti documentali riguardanti il territorio di Monteroduni e l'assetto insediativo nel medioevo.
*Nell'immagine il Catalogus Baronum.
La Valle Perduta. Note di topografia storica sui confini tra le Diocesi di Isernia e di Alife nel 985.
Di Michele Tuono
*Nell'immagine la Pergamena di Pandolfo I Capodiferro dell'anno 964 conservata nell'Archivio Vescovile di Isernia.
L'errore presente sulla cartografia dell’I.G.M. circa l'ubicazione di Monte Gallo e di Monte Sparavecchia.
Documentata narrazione tratta da "Memorie Storiche di Monteroduni" di don Antonio Mattei riguardante i monasteri benedettini una volta esistenti sul territorio comunale, con nuove ipotesi riguardo al Monastero di S. Benedetto e alla Cappella di S. Spirito.
L'episodio di Mosca in cervello riportato da G. V. Ciarlanti in "Memorie Historiche del Sannio" del 1644, e la narrazione che ne fa don Antonio Mattei in "Memorie Storiche di Monteroduni" attingendo anche alle notizie riportate dal cronista benedettino Riccardo di San Germano (1165-1244) ed a documenti conservati presso la Curia vescovile di isernia.
Riportiamo la scheda riguardante Monteroduni contenuta nel poderoso studio “Il Molise dalle origini ai nostri giorni. Vol. III, Circondario di Isernia” di Giambattista MASCIOTTA (Casacalenda 1864, Roma 1933), uno dei più importanti storici del Molise.
Essa contiene fondamentali notizie storiche, demografiche, feudali, ecclesiastiche, amministrative.
Scheda riassuntiva dei feudatari Monteroduni dal 1350 al 1503 tratta da Giambattista Masciotta, Il Molise dalle origini ai nostri giorni, vol. III, Il circondario di Isernia con integrazioni tratte da G. V. Ciarlanti, Memorie Historiche del Sannio.
Una curiosità storica, ma anche un piccolo motivo di orgoglio per i monterodunesi.
Un’altra curiosità storica. Un episodio narrato dal Ciarlanti, avvenuto nel 1441 sotto la terra di Monterodono, riguardante il grande re Alfonso D’Aragona.
Trascrizione del Cap. X di Memorie storiche di Monteroduni di Don Antonio Mattei riguardante le successioni della famiglia D’Afflitto titolare del feudo di Monteroduni dal 1503 al 1668.
Rilevante documento ritrovato da don Antonio Mattei (1909 - 1992) presso il Grande Archivio di Napoli (Atti della Commissione Feudale - Processi e sentenze - Vol. 309 Fol. 205 - Processo 1996) e trascritto in "Memorie Storiche di Monteroduni", anno 1994.
Articolo dell'arch. Franco Valente sulla tavola lapidea murata all'ingresso del Castello.
Importante documento che illustra la consistenza del feudo di Monteroduni all’atto dell’acquisto dello stesso feudo da parte della famiglia Pignatelli, contenente anche una interessante descrizione del centro abitato e del castello.
Trascrizione del Cap. XII di Memorie storiche di Monteroduni di Don Antonio Mattei riguardante le successioni della famiglia Pignatelli della Leonessa titolare del feudo di Monteroduni dal 1668 al 1806, cioè fino all’eversione della feudalità (Perdita del feudo da parte dei Pignatelli, che comunque conservano la proprietà del Castello e di notevoli estendimenti terrieri di origine burgensatica, cioè non feudale).
Lite giudiziale insorta nel 1806 tra l’Università di Monteroduni e il principe Pignatelli per la divisione della ex-montagna feudale (composta da Monte Caruso, Monte Piano e Monte Gallo).
Questa mappa della cosiddetta Montagna Feudale fu redatta il 14 novembre 1811 dal "sotto agrimensore" Feliciano Celli di Miranda su ordine dell'Intendente della Provincia di Campobasso Don Biase Zurlo.
Pianta della Montagna Feudale misurata per la 2^ volta dal regio agrimensore Antonio Del Matto nel 1839 su incarico del Decurionato di Monteroduni e dietro approvazione dell’Intendente della Provincia, da produrre nella vertenza tra il comune di Monteroduni e il principe Pignatelli.
Pianta della Montagna Feudale misurata per la 3^ volta nel 1853 dall’agrimensore Donato De Iorio a seguito di un sopralluogo dell’arch. Donato D’Alena, dopo che il comune di Monteroduni ottenne di ridiscutere l’assegnazione delle quote fatta con la sentenza della Commissione Feudale...
Scheda relativa al Castello di Monteroduni tratta dallo studio analitico "Castelli e borghi murati della Contea di Molise (secoli X-XIV)" della Dott.ssa Gabriella Di Rocco, una delle più attente studiose del patrimonio castellano del Molise.
Interessante paragrafo riguardante l’evoluzione della struttura architettonica del castello Pignatelli, tratto dalla Relazione generale del Progetto per il restauro e riutilizzo dell’arch. Franco Valente, progettista e direttore dei lavori.
Piante del Castello disegnate da Leonardo Biello per la redazione del Progetto per il restauro e riutilizzo del 1987.
Per gentile concessione del Autore, che ringraziamo.
Stralcio riguardante il territorio di Monteroduni dei fogli VI e X dell’ATLANTE GEOGRAFICO DEL REGNO DI NAPOLI dell'anno 1808, di Giovanni Antonio Rizzi‐Zannoni.
CARTA DELLE PROVINCE MERIDIONALI - ANNO 1875 - VENAFRO, FOGLIO 35.
SCALA 1 : 50.000
Bellissime foto del Ponte 25 archi fatto saltare in aria dai tedeschi in ritirata e ripristinato dagli alleati con un ponte Bailey (gennaio 1944).
Foto ritrovate da Danilo Incremona.
Tesina prodotta per il corso di Restauro di monumenti dall’Arch. Angelo Venditti.
Contiene una preziosa e unica documentazione fotografica del centro antico di Monteroduni.
Pubblicazione dello studioso monterodunese Mosè Ferretti che trascrive integralmente la notizia, data da Don Tommaso Scarduzio (vds. "Narrazioni Archeologiche"), del ritrovamento in località Paradiso di un vaso contenente un migliaio di monete risalenti al periodo bizantino, di cui 63 sono oggi conservate in Germania in una non meglio specificata raccolta reale.
Pubblicazione di Don LUIGI SCIOLI del 26 aprile 1973 sulle vicende della ricostruzione della Chiesa madre dopo il crollo causato dal terremoto del 2 giugno 1882.
Dattiloscritto inedito di Giuseppe De Giacomo.
Per gentile concessione del Dott. Dorindo De Giacomo, che sentitamente ringraziamo.
Il nucleo urbano di Monteroduni si forma intorno all'anno 1000, con "l'incastellamento" dei luoghi preminenti del gastaldato/contea di Isernia.